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3. Google e i suoi algoritmi

Creato da Francesco Saba Ultimo aggiornamento Lun, 10/07/2023 - 21:46

Come funziona l'algoritmo di Google?

La machine learning e il Rank Brain

Google, il rinomato colosso tecnologico, è indiscutibilmente il motore di ricerca più utilizzato al mondo, raggiungendo un incredibile 95% delle ricerche quotidiane al livello mondiale. Questo risultato strabiliante non è frutto del caso, ma è il risultato di anni di sviluppo, perfezionamento e applicazione di avanzate tecnologie, tra cui spicca il machine learning.

Al cuore del funzionamento di Google risiede una delle sue più potenti innovazioni: il RankBrain, un sistema di machine learning sviluppato internamente dall'azienda.

Il RankBrain analizza costantemente i dati storici di ricerca per comprendere meglio le intenzioni degli utenti e offrire risultati pertinenti e di qualità superiore. Grazie a questa sofisticata tecnologia, il 99,22% degli utenti si limita a consultare la prima pagina dei risultati, lasciando solo lo 0,78% ad esplorare la seconda pagina (fonte: Backlinko). Ciò sottolinea l'importanza di ottenere una posizione elevata nei risultati di ricerca, poiché la visibilità oltre la prima pagina è scarsa e la concorrenza è estremamente alta.

Ora, per comprendere appieno come funziona Google e come sviluppare una strategia SEO efficace, è essenziale analizzare come gli ingegneri di Google costantemente migliorano e perfezionano il motore di ricerca.

Google è sostenuto da un sofisticato algoritmo, che considera oltre 200 fattori SEO per determinare la pertinenza e la classifica dei risultati di ricerca. Molti di questi fattori sono noti al pubblico, ma altri rimangono un mistero ben custodito. È fondamentale avere una comprensione chiara di questi fattori SEO per ottimizzare il proprio sito web e massimizzare la visibilità su Google. Sebbene alcuni aspetti siano riconosciuti e confermati, la continua evoluzione dell'algoritmo e l'introduzione di nuovi elementi rendono il compito impegnativo e mai statico. Tuttavia, una buona pratica consiste nell'analizzare le tendenze e le pratiche comuni in modo da adattarsi costantemente all'andamento del motore di ricerca.

Studiare il comportamento di Google

Nella SEO è molto importante creare report continui che mettano a confronto la creazione e le modifiche delle pagine per seguirne gli sviluppi. Nelle pagine successive imparerai come realizzare i tuoi report attraverso un semplice foglio di calcolo, che ti aiuterà ad avere uno storico del comportamento di Google nei confronti delle tue singole pagine.

Abbiamo la possibilità di studiare anche attraverso altri siti (e non solo su SEO Tutorial) le caratteristiche che li rendono appetibili per Google. Il sito web Html.it per esempio offre un utile elenco di approfondimenti sui fattori SEO e sull'algoritmo di Google, che può essere un punto di partenza eccellente per comprendere meglio come Google opera nel posizionare i siti web nei risultati di ricerca. Tuttavia, affrontare ogni singolo aspetto richiede una visione più dettagliata, i giusti strumenti e un approccio personalizzato.

Un aspetto cruciale da considerare è il valore della pertinenza del contenuto. Google valuta attentamente la rilevanza del contenuto rispetto alle richieste degli utenti. Pertanto, è indispensabile creare contenuti di alta qualità e originali che soddisfino le esigenze degli utenti. Una strategia efficace può comprendere la ricerca di parole chiave pertinenti e l'inserimento di contenuti informativi, utili e coinvolgenti, ottimizzati per i lettori e non solo per i motori di ricerca.

Page Authority e Domine Authority

Un altro fattore fondamentale è l'autorità del sito web. Google tende a posizionare più in alto i siti web che sono considerati autorevoli e affidabili. Questo viene valutato attraverso il numero e la qualità dei link provenienti da altre fonti, indicando che il sito è un punto di riferimento nel settore. Pertanto, costruire un solido profilo di backlink può essere essenziale per migliorare la classifica del sito web su Google. Nella seconda parte del tutorial vedremo come creare una buona Link Building.

Esperienza utente (User Experience)

Parallelamente, l'esperienza dell'utente (UX) è fattore fondamentale per rafforzare la posizione nei risultati di ricerca. Google valuta come gli utenti interagiscono con il sito web, e considera:

1. Permanenza nella pagina: se il tempo stimato per leggere l'intero contenuto è (per esempio) di 30 secondi e la maggior parte degli utenti in 10 secondi fornisce un'azione differente da quella attesa, la pagina assume una potenziale penalizzazione. Ovviamente la valutazione viene fatta in un arco temporale e un numero di accessi proporzionato alla posizione iniziale.

2. Scrolling: se il contenuto della pagina è necessariamente lungo e prevede lo scrolling per giungere alla fine del testo, la stessa assume un potenziale premio. Anche in questo caso l'algoritmo valuta in funzione del numero di accessi e della posizione iniziale nella SERP.

3. Link internal-link: in caso di link interni al sito, se l'utente segue un percorso ad un'altra pagina del sito la valutazione rimarrà probabilmente neutra per la prima destinazione. Caso penalizzante se l'utente esegue un Back del browser a seconda che avvenga nella prima parte del contenuto, nella parte intermedia (es. con scrolling parziale) o dopo aver raggiunto la fine del contenuto.

4. Azioni nella pagina: nel caso ad esempio della presenza di un carrello (e-commerce) o altre CTA (Call to action) previste dall'algoritmo come ad esempio la condivisione sui social della pagina da parte di un utente sopraggiunto dalla query.

Velocità del sito web, mobile-friendliness sono fattori che possiamo accorpare all'esperienza utente per quanto riguarda gli algoritmi di Google. Lo hanno chiaramente indicato nella presentazione dell'algoritmo Penguin che la velocità di caricamento del sito influisce sulla classifica. Un sito web veloce non solo soddisfa le aspettative degli utenti, ma riduce anche il tasso di abbandono, poiché gli utenti sono più inclini a rimanere su pagine che si caricano rapidamente. La mobile-friendliness, cioè l'adattamento del sito web per dispositivi mobili, è un altro aspetto rilevante per Google. Con il crescente numero di utenti che accedono al web da dispositivi mobili (che ormai ha superato i PC desktop), la capacità di visualizzare correttamente il contenuto su schermi più piccoli è fondamentale per una buona esperienza utente. Google premia i siti web che offrono un'esperienza mobile-friendly posizionandoli più in alto nei risultati di ricerca mobile.

Sicurezza e SEO

Se le logiche degli algoritmi di Google sono in parte segrete c’è un fattore su cui Google si è espresso apertamente: la sicurezza del web. Se un webmaster sceglie di non crittografare il traffico al sito web, si da ai criminali informatici (e magari ai concorrenti di Google) una grande visibilità sui dati e abitudini degli utenti su internet, mettendo a serio rischio la privacy dei dati elettronici (comprese le password dei sistemi di pagamento). Nell’agosto del 2014 Google aveva annunciato sul suo blog ufficiale che avrebbe aggiunto il protocollo HTTPS ai suoi criteri di ottimizzazione, e il protocollo HTTPS garantisce la sicurezza dei dati che transitano tra utente e server.

Meta tag

Nel processo di ottimizzazione SEO per Google, non si può ignorare l'importanza delle meta tag. Queste includono il titolo della pagina (meta title), la descrizione (meta description) e i dati strutturati (schema.org). Una corretta implementazione di queste meta tag può migliorare la comprensione del contenuto da parte di Google e potrebbe avere un impatto significativo sulle posizioni nei risultati di ricerca. L'approfondimento di questi argomenti nella seconda parte di questo tutorial.

Contestualizzazione delle ricerche

I motori di ricerca rischiano con la diffusione delle VPN di essere meno qualitativi in futuro, basando i risultati di ricerca anche sulla Geo-localizzazione. A tal proposito va notato che il contesto e la localizzazione stanno diventando sempre più importanti per Google che però rischia di diventare una spada di Damocle. Il motore di ricerca cerca di offrire risultati pertinenti basati sulla posizione dell'utente e sulla specificità della sua richiesta. Pertanto, al momento (2024) è ancora importante ottimizzare il sito web per ricerche locali e considerare la localizzazione nei contenuti e nelle strategie di marketing.

Reputazione

La reputazione di un sito è fondamentale nelle scelte degli altri utenti. I bias cognitivi dell'appartenenza e della conferma giocano un ruolo altamente influente nelle scelte che facciamo quotidianamente.  A tal proposito, le recensioni e la reputazione online giocano un ruolo significativo nella valutazione di Google. Le recensioni positive possono aiutare a costruire fiducia con i potenziali clienti e migliorare il posizionamento del sito web nei risultati di ricerca locali e non solo. Inoltre, la presenza attiva sui social media può influenzare la percezione di un marchio e contribuire a generare traffico organico e di qualità verso il sito web.

È chiaro che l'algoritmo di Google è estremamente complesso e sottoposto a costanti aggiornamenti. Pertanto, la SEO per Google deve essere un processo continuo e attento, in grado di adattarsi alle nuove tendenze e ai cambiamenti dell'algoritmo. Monitorare le metriche chiave, analizzare i dati e implementare aggiornamenti regolari sono azioni indispensabili per mantenere una posizione di rilievo sui risultati di ricerca di Google.

Tuttavia, è importante sottolineare che il panorama SEO è in costante evoluzione e richiede una continua adattabilità per mantenere il successo nel posizionamento su Google. Investire tempo e risorse nella comprensione e nell'applicazione delle best practice SEO può generare notevoli vantaggi in termini di visibilità, traffico e successo online.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli algoritmi di Google che ha rilasciato nel tempo:

  1. PageRank: creato dagli stessi fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, PageRank valuta la rilevanza e l'autorità di una pagina web in base ai link in ingresso.

  2. Panda: lanciato nel 2011, l'algoritmo Panda si concentra sulla qualità del contenuto. Penalizza i siti con contenuti di bassa qualità, duplicati o sottopagine poco rilevanti.

  3. Penguin: introdotta nel 2012, Penguin mira a ridurre i ranghi dei siti che utilizzano pratiche di spam e manipolazione dei link.

  4. Hummingbird: rilasciato nel 2013, Hummingbird migliora la comprensione del significato delle query di ricerca, concentrandosi sulla comprensione del linguaggio naturale.

  5. Mobile-Friendly Update: novità del 2015, questo algoritmo premia i siti web ottimizzati per i dispositivi mobili, garantendo un'esperienza positiva agli utenti da dispositivi mobili.

  6. RankBrain: implementato nel 2015, RankBrain è un componente del sistema di Google che utilizza l'intelligenza artificiale per comprendere e interpretare le query di ricerca complesse.

  7. Fred: non confermato ufficialmente da Google, Fred sembra penalizzare siti con contenuti di bassa qualità e orientati solo alla pubblicità.

  8. BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers): introdotto nel 2019, BERT migliora la comprensione del contesto delle parole chiave in una frase, migliorando la precisione delle risposte alle query di ricerca complesse.

  9. Core Web Vitals: non un singolo algoritmo, ma un insieme di segnali che valutano l'esperienza utente in termini di caricamento della pagina, interattività e stabilità visiva. Ha guadagnato importanza nei ranking a partire dal 2021.

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